IL NULLA OSTA E LA PORTA SUL PARADISO

Rileggendo la mia silloge, pretendendo un distacco impossibile, mi accorgo di aver creato un multiverso emozionale. Questi versi, talvolta lapidari e aforistici, mi hanno condotto nelle profondità più oscure della perdita, per ritrovarvi la fune di risalita, che unisce il dolore terreno all’oltremondo. Da lì, sono riemersa sulla superficie e mi sono ritrovata al cospetto del mare (il mare di Monterosso al Mare), quando ruggisce la sua rabbia in tempesta e potresti restare calvo. Ho Leggi tutto…

LA MEMORIA DELLE SCARPE. TUTTA D’UN FIATO (premio Racconti dal Veneto 2017 e Premio Lett. Naz. Giovane Holden 2017)

(testo di Stefania Contardi. Fotografie Antonio Gregolin) Tutte le scarpe hanno una storia che ne precede la propria memoria Hanno un passato, hanno un futuro, e anche se incerto e insicuro, l’unità di misura non è il tempo ma il passo, che siano alla moda o nel tempo a spasso. Contengono i sogni ancor prima dei piedi e te lo assicuro, anche se non lo chiedi, esse conoscono con certezza ciò di cui oggi, ancora, Leggi tutto…

LE PAROLE SONO VIVE

A me piace raccogliere parole. Parole strane, parole desuete o semplicemente poco utilizzate nel quotidiano. In quanto parolaia aforista e allegorista di professione, ne sono collezionista per il solo gusto di tenerle anche in mano prima che sulla penna. A volte anche solo per il suono a volte per il significato. Lei tentenna mentre ci gioco me la giro e rigiro prima in testa, ne vedo prendere forma, diventa tridimensionale fino a diventare cosa viva. Leggi tutto…

INFERNO QUOTIDIANO

Quando sei spalla del loro pianto Grembo ai loro mali profondi Cuore dolente alle anime spezzate E dei loro dolori partigiano Troppo a lungo Troppo a lungo Troppo a lungo In vano Di te non resta più niente La metamorfosi si compie Sei acredine dello scheletro Vuoto involucro di carapace Impotente Impotente Impotente Incapace Ramo secco d’inverno Prima di essere carcassa per i vermi del giardino che ricordi fiorito nel solleone Così lontano Così lontano Leggi tutto…

“IL TRASLOCO” (romanzo)

Scrivere un testo facile, che parli di temi difficili, ma che scorra liscio come l’olio e ti dia l’idea che scrivere sia una baggianata…è difficilissimo. Il Trasloco è questo. O, almeno, così dicono. “Credo che un Trasloco sia un po’ come un lutto. Roba che richiede tempo, che devi rielaborare… Che ti cambia per sempre. Sempre… Se non ti uccide”. Spudoratamente autobiografico anche nella finzione attraverso cui il reale si mostra. Un protagonista assoluto e Leggi tutto…

EGO, BISOGNO E PIACERE

L’ego si nutre di energia altrui sotto forma di attenzione e riconoscimento. Se non riceve la sua “dose” quotidiana, inizia a dare segni di agitazione. Una persona cosciente e centrata ha, invece, il piacere di relazionarsi e condividere, non il bisogno. Né il bisogno di approvazione perché è già amore, consapevolezza, compassione e creatività. È un po’ come essere poeti: non ci si spegne con lo spegnersi del sole. La persona che vive nell’ego ha Leggi tutto…

“LIKE GODS IN THE NIGHT”

Quando Erebo chiude il sipario senza procrastinare deliquio ipso facto nell’alterità del parossismo ipnagogico. Scocca la pura inanità corporea Ecco Morfeo! Ecco Hypnos! Finalmente! Vi aspettavo. ‘Tarda Thanatos?’ Tanto meglio. Non mi è mai andato a genio. (Da “Il Parossismo di Ira”, Stefania Contardi, 2024) #poesiaitalianacontemporanea https://stefaniacontardi.it/

“LA SARTA”

Ogni giorno ritaglio parole. Le cucio a mia immagine. Che siano pret-a-porter, che non siano alla moda, ma che vestano le mie stagioni. Ne allungherò l’orlo, ne allargherò i fianchi, per accogliere la trasformazione. È nella forma delle parole che do alla luce me stessa. E divento parola. Ogni giorno. (Menzione d’Onore Concorso Letterario Nazionale di Poesia “Scripta Manent” 2024) #poesiacontemporanea

BARRIERE

Finalmente torniamo a casa. Ci arriviamo in totale silenzio. Non una parola lungo il tragitto. Anche, se ad essere sincera non ricordo di aver percorso alcun tragitto. Che strano, la casa non è la nostra casa di oggi né quella di ieri, lasciata a fatica con un trasloco infernale.  So che è la nostra casa pur non riconoscendola affatto, anche perché non è nemmeno propriamente una casa, ma mi accorgo che è un intero borgo: Leggi tutto…