25 APRILE. FESTA DI LIBERAZIONE. Come mio solito mi fermo ad osservarle, queste parole che tutti usiamo e diamo per scontato. Ascolto il loro suono, ne cerco di capire il significato, l’etimologia, rapportata all’utilizzo quotidiano, talvolta distratto, che ne facciamo. Le parole sono importanti. Per capire chi siamo e dove stiamo andando è importante capire le parole che usiamo e come le usiamo. Ad esempio LIBERAZIONE e LIBERTÀ, che non sono per nulla la stessa cosa. LIBERAZIONE, dal latino liberatio è il liberare, il sollievo, lo sprigionamento. È spesso usata con un significato morale, ma la liberazione è l’eliminazione di un’oppressione che affligge: da un dolore, da una paura, vincolo o soggezione. Da noi ha assunto quella valenza istituzionale in riferimento alla liberazione dall’occupazione nazifascista che ricorre proprio oggi 25 aprile. Liberazione da un totalitarismo e nascita di un nuovo ordine democratico, e un nuovo sviluppo di libertà e diritti. Dunque liberazione e libertà non sono la stessa cosa. Liberazione è il percorso e in esso è trasformazione. Come in fisica lo è la liberazione di energia o in chimica la liberazione ovvero la separazione di composti. Ma in qualsiasi contesto, la liberazione è il percorso o il processo e, come tale, è sinonimo di trasformazione. LIBERTÀ è invece l’ assenza di costrizioni, dal latino libertate, è l’essere libero. Lo stato. Un concetto morale fisico e mentale, costituzionalmente protetto, e come tale una meta che prevedeuno sforzo enorme di assertività e che dobbiamo imparare a praticare per piacere nostro e di chi ci circonda, ma soprattutto perché è cosa buona, ma non facile. Infatti si dice che ci son più vincoli in ognuno di noi che in cento dittature.Dove ci troviamo oggi?Oggi siamo più liberi o più liberati? Forse né l’uno né l’altro?