Il Sicofante Mascherato, solitamente, si aggira per le strade come in Hunger Games alla caccia di un nemico che potrebbe anche essere suo fratello, ma ormai anche la Parentalia, e la vicinanza tutta, ha subito il processo di disumanizzazione tipico degli stati di emergenza apocalittica. Non sempre ha una meta né uno scopo, se non quello di stanare un Nemico Prossimo (e anche quello dopo) prima che sia troppo prossimo e troppo nemico. Armato di ammuchina e tuta in lattice, si cala la maschera e la visiera in plexiglass, calza i calzari blu del di Neurologia 2 piano levante, riciclati dall’ultima Tac ed esce per raggiungere il supermercato sotto casa. E lì inizia la sua giornata di faticosa perlustrazione e magari fa anche la spesa, ma non è prioritario. Si ferma davanti all’entrata e con i suoi poteri a raggi X incorporati, controlla che all’interno non vi sia più della percentuale di acquirenti che potrebbe causare un pericoloso assembramento letale. Ne controlla l’uniforme e l’equipaggiamento, sempre troppo scarso in confronto al suo. Ma non ci riesce perché ha le batterie scariche, oggi la glicemia è alle stelle e il sistema ha una visuale offuscata. Attende che esca uno e poi due e poi tre massaie, che ansimano di ritorno dalla faticosa Presa degli Scaffali e la cui uniforme è visibilmente provata dalla battaglia. Tante ne escono, tante ne entrano, in un’attesa snervante senza risoluzione. Ma lui no, il Sicofante Mascherato attende senza dare segni di stanchezza. Lui è stato addestrato da Giobbe in persona e in presenza e da Giunone in DAD. Una mano armata di ammuchina e una guantata al carrello, attende e osserva, attende e osserva, attende e osserva, attende e osserva, attende e osserva… Talvolta attende e osserva il nemico anche per ore fino a che il nemico si ritira, solitamente verso le 12, orario di tregua per la preparazione del rancio. È lì che lui agisce, rapido e silenzioso: si tratta di scagliarsi in velocità, per pochi istanti, prima che sopraggiunga la cavalleria nemica del Settore Impiegatizio in pausa pranzo. E poi si ritira, meritandosi il giusto riposo del guerriero. Ma oggi potrebbe essere una giornata poco propizia e prima di uscire ha dovuto consultare l’Oracolo degli Dei antichi greci e romani, senza differenza, ché non è di parte né ha le idee chiare, e segue chi è più presenzialista, come il Dio Chrysánthemo ed Esperanthia, allorquando oggi potrebbe essere un giorno di nefaste profezie: ha finito le munizioni di ammuchina ed è armato di solo Alcol 75 in confezione tascabile. Potrebbe non essere sufficiente in caso di agguato della Falange Oplitica di spartana memoria delle 3C indirizzo informatico, in uscita anticipata. Allora batte in ritirata sul suo divano rosso di portone e sofà…perché perdere una battaglia non significa perdere la guerra, pensa fiducioso, uno sguardo al futuro e uno al tg. Da Sicofante Mascherato a Sicofante in Mutande è un attimo.

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