In Italia, l’espressione deriva da un’usanza siciliana, secondo la quale, nell’antichità, la notte precedente la festa di fidanzamento della figlia maggiore di una famiglia quest’ultima nascondeva nella bocca di uno dei mascheroni della fontana del Paese il gioiello d’oro della nonna materna. L’indomani le ragazze nubili andavano in cerca del gioiello, che avrebbe portato a un fidanzamento imminente. Ecco perché chi si svegliava prima, aveva più probabilità di sposarsi. Puà!!!! Preferisco credere al semplice fatto che essendo le ore del mattino quelle in cui una persona solitamente è più riposata e lucida, tutte le cose che si fanno hanno un maggior rendimento. E’ più democratica. Credo anche che pochi mi conoscano come una di quelle persone per le quali valga il detto suddetto. In realtà lo onoro più di molti altri. Ma questo forse lo so solo io. La mattina, tanto per incominciare, ha un valore temporale di inizio e di durata molto relativo. Dipende non tanto da quando ci si sveglia: alle 4? Alle 11? Non ha rilevanza l’ora, ma quando e come si sta nel letto prima di alzarsi, momento fondamentale. E’ importante riconoscere se siamo nella fase di risveglio vero o meno. E sono quei primi pensieri, quei primi attimi in cui le sinapsi iniziano a lavorare, che contano. Quei momenti in cui non hai gli occhi semichiusi, e se li apri, la stanza è ancora buia, le finestre ancora chiuse, ma tu, in quelle frazioni di secondo, hai già mentalmente fatto la scaletta della giornata. Hai fatto scelte importanti, preso decisioni importanti su cose più o meno importanti che in quel momento sembravano ingarbugliate: mollare un marito, sposarne un altro, vendere casa, comprare casa, cambiare paese, cambiare lavoro o mollare proprio il lavoro, iniziare la dieta, fare mille telefonate per rivedere la terapia medica di papà, o rivedere la struttura e i materiali del nuovo soppalco. Pagare le fatture e il commercialista, comprare la poltroncina originale di seconda mano di Le Corbusier che ieri ti sembrava carissima e oggi un grande affare. Oppure anche solo decidere di fare i biscotti di riso integrale senza zucchero, così integrali che mangerai solo tu. Spesso ti vengono anche idee totalmente nuove, alle quali non avevi mai pensato prima: scrivere l’incipit di un nuovo romanzo, per esempio, del quale hai improvvisamente già in testa l’intera ossatura, a volte persino i dialoghi e il colore, il taglio e lo stile del tailleur dell’anziana protagonista, persino la spilla di pietre preziose rigorosamente false, appuntata sul colletto. Appunto, in questi istanti, può accadere questo.

La mattina è proprio in queste importanti frazioni di secondo. Quelle delle decisioni. Delle scelte, ormai prese. Irrevocabili. Hai già fatto quasi tutto il lavoro della giornata. E ti senti il cuore leggero. Per il resto, infatti, puoi anche tornare a dormire.

Ecco, questa è una delle mie classiche mattine (escludendo il cambio di marito). Chiamatemi pigra! (Stefania Contardi, 15/4/18)

 

(sketch da Italian for my girlfriend di Ludovico Rodangela)