Sì, a voi che foste in principio gesto,
d’egoismo e piacere puro, resto

e osservo la concreta rivalsa
di esistenza viva e in ciò mai falsa.

Al turbamento, all’insicurezza
sarò nido, scudo, sfida, certezza,
carta assorbente del vostro dolore,
del rosso di rabbia, o d’altro colore.

Metabolizzando nuovo linguaggio,

sacro d’amore e mai appannaggio,
che sconfigge l’incubo dell’ignoto
anche se persa nello stesso vuoto.

Vi guardo e non ricordo davvero com’era,
prima d’esser, con voi, in questo, sincera.

(© 2016 Stefania Contardi)

(foto mia: Altopiano di Asiago al tramonto)

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