Animismo domestico. Una vita nell’armadio

“Adesso ho deciso! Lo butto! Non lo sopporto più! Questo legno scuro incupisce la stanza! Io amo il tutto bianco! Amo l’effetto Scandinavia pret-a-porter. Almeno qui, nella casa al mare, ho voglia di luce e di freschezza!” “Eh…”, si limita a vocalizzare Antonella. “E poi, guarda le linee, un improbabile stile neo-barocco anni settanta. Peccato che mamma non amasse il design contemporaneo. Adesso saremmo pieni di copie, quando non di originali, di Castelli,  Castiglioni, Magistretti Leggi tutto…

Quando la comunicazione va a ramengo

Cosa succede quando la comunicazione verbale è distorta ed inefficace, quando l’interlocutore è un interlocutore distratto o un cattivo ascoltatore, quando il sottinteso è l’unico veicolo di informazioni? Si originano infiniti equivoci a effetto domino e la comunicazione si interrompe. Ma non tutto è perduto se, nel tentativo, il comune denominatore si chiama onestà, empatia, amore. Mini trattato domestico di comunicazione non violenta, sociologia da strapazzo, filosofia spiccia, confessione e dichiarazione d’amore.

Il Bambino che non voleva parlare

Una storia tutta di bambini, che crescono, soffrono, ridono, si deridono. Bambini speciali alle prese con una quotidianità che non sempre è d’aiuto, ma che insieme sanno anche mettere in campo strategie e trovare soluzioni. Il grande assente è l’adulto, che molto potrebbe fare, perché non sempre i bambini ce la possono fare da soli. Una storia di diversità e integrazione che dovrebbe farci meditare sul nostro ruolo di adulti e di educatori.

Nel Paese di Pitagòria

Tutti lo sanno, è un dato di fatto che di matematica tutto è fatto. Mi raccomando, imparatela bene e vi accorgerete che vi conviene. Ma se per caso fai un po’ fatica e devi contare sulle tue dita, la logica conta più dei fattori che non ci fanno bambini migliori. Se numeri e date volano via non farti fregare, ti insegno una via: Tu vuoi davvero che lascino il segno? Sostituiscili con un bel disegno! Leggi tutto…

Il Chupacarta, ladro di compiti

Nell’Istituto “Domenico Strazio” si stanno verificando fatti molto strani. Gli alunni non portano più i compiti da un bel po’ di tempo: asseriscono tutti di aver perso i libri e i quaderni. Ovviamente né la maestra Verruca né la maestra Pennarossa credono a una sola parola. Ed è il caos. Specialmente perché si avvicinano le Gare di Artematica e le Sfide di Lingua Madre e Lingua Padre del Circondario Tutto. Tra ansia da prestazione e Leggi tutto…

L’odore della Paura

[…] “Incontrai la vicina solo una volta, dopo quella discussione famigliare alla quale poteva facilmente immaginare che avevo assistito, visto che ci separava solo qualche centimetro di cemento. La figlia non era più tornata a casa. Era in carcere. “Guten morgen Frau Pauline” “Guten Morgen Frau Martha” Per quanto cercassi di essere affabile, le nostre conversazioni si fermavano sempre al guten morgen. Quella volta ci eravamo incrociate sul pianerottolo del terzo piano e l’odore era Leggi tutto…

La Fenice Superba

Solitudine. condizione e sentimento nei quali l’individuo si isola per scelta propria (se di indole solitaria), per vicende personali e accidentali di vita, o perché isolato o ostracizzato dagli altri esseri umani, generando un rapporto (non sempre) privilegiato con se stesso. (Wikipedia) Le parole sono importanti. I fatti a volte sono una valida alternativa. Temo che ogni epoca perda per strada alcune parole. Perde le parole che non pronuncia più e non pronuncia più le parole che perde. Quello che non si sa Leggi tutto…