ADOLESCENZE INTERROTTE Non c’è bene più prezioso dei nostri figli. Tutti vorremmo che seguissero i propri sogni, che spiccassero il volo non appena pronti, ma se già imparare a volare è difficile, lo è a maggior ragione quando esso viene interrotto o deviato dalle forti bufere della vita, quelle per le quali nessuno è pronto. Nemmeno noi adulti.
NON BASTA UNA SCARPETTA ROSSA per metterci a posto la coscienza! Non basta una scarpetta rossa per credere che l’orco si fermi di fronte a uno slogan! Non basta una scarpetta rossa a salvare nemmeno l’orco, perché l’orco è un bambino che è stato a sua volta orchizzato! È ipocrita pensare di fare sensibilizzazione quando orco è anche lo Stato e orchessa la stessa Giustizia. È ipocrita sperare di fare giustizia quando scarpetta rossa sa già che non ne avrà. Non ci sarà mai giornata utile finché lo Stato rimane un participio passato e la Giustizia solo un aggettivo. Tutti con e tutti contro, tutti vittime e tutti carnefici, tutti condannati e tutti assolti. Non basta una scarpetta rossa per aggiustare ciò che è Stato rotto!
Qui di seguito una mia interpretazione.
LA BALLATA DELLA FARFALLA
Nel breve tempo delle tue stagioni
ti ho vista volare e non sentire ragioni.
Desiderare di prenderti il mondo
finire raschiando il tuo stesso fondo.
Diventare grande restando bambina
spolpando all’ osso la tua adrenalina.
Scacciare lacrime per l’orgoglio
per poi riscriverle su un foglio.
Guardando il mare da uno scoglio
Guardando il mare da uno scoglio
Ti ho vista fragile come farfalla
cadere in volo in una stalla.
Spostare uragani con uno sguardo
quando puntavi ogni traguardo.
Danzare su un filo in leggerezza.
Sondare il buio della tristezza.
Sfiorare le mani della fiducia.
Abitare gli abissi della ferocia.
Seguire imperterrita con pervicacia
Seguire imperterrita con pervicacia
Graffiare con le unghie della tenacia.
Perdere fiducia nella tua audacia.
Sentirti di essere onnipotente.
Guardare il soffitto del tuo presente.
Non abdicare la tua freschezza.
Non riconoscere la tua bellezza.
Ti ho vista Antigone contro Ingiustizia
guardare il prossimo con mitezza.
Ti ho vista persa nell’ insicurezza
Ti ho vista persa nell’ insicurezza
Seminare il giardino di benevolenza.
Strappare gramigna con insistenza.
Ospitare talento e determinazione.
Mettere a processo ogni tua intenzione.
Ti ho vista carnefice del tuo corpo
al giro di giostra di un nuovo torto.
E fingere di non volere supporto
E fingere di non volere supporto
Ti ho vista cullarti in accettazione.
Rifiutare ogni forma di sottomissione.
Cercare il conforto di una carezza.
Rimandare al futuro la giovinezza.
Credere di non cambiare il mondo,
testimone oculare di questo sbando.
Crescere il seme della tolleranza.
Irraggiare di luce qualsiasi stanza.
Temere di non essere mai abbastanza.
Temere di non essere mai abbastanza.
Stropicciata da abuso atroce
gridare forte con un filo di voce.
Facile preda della malizia.
Vittima di ciò che si dice Giustizia.
Respingere salda ogni violenza.
Sopravvivere a questa indecenza.
Perdere anche il tuo bel sorriso,
credendo forse che si sia arreso.
Forse ha solo perso peso
Forse ha solo perso peso
Ho visto perdere la tua purezza
una sera d’estate con la brezza.
E lo stupratore che ti fa violenza
andare a pesca con la lenza.
In qualsiasi posto ti trovi adesso
sappi che mollare non ti è concesso.
Senza vergogna tu batti i pugni!
Nessuno può calpestare i tuoi sogni!
Nessuno può calpestare i tuoi sogni!
Nessuno può calpestare i tuoi sogni!
Nemmeno tu stessa
Nemmeno tu stessa
(© Stefania Contardi 2024)
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